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Il Grillo parlante

La voce di Gabriele per i lettori del Corriere del Fantacalcio.

Puntata n. 42

Rivolgiamo un doveroso pensiero all’avvocato Giovanni Agnelli, Senatore della Repubblica, presidente di tante cose e Cavaliere del lavoro. Uomo di grande intelligenza e stile. La passione e la sua opera nel mondo dello sport, è solo una parte dell’enorme ruolo che Agnelli ha svolto per decenni nella storia del nostro paese. Personalmente non ho mai subito il suo fascino, pur rispettandone le doti e il carisma, ma è innegabile che fra tutti gli uomini influenti e di grande potere, sia stato tra i più apprezzabili.
Per quanto riguarda il campionato, mi preme invitarvi ad alcune riflessioni. Astraendoci (vi prego) da ogni fede calcistica, come dovremmo accogliere il temporaneo allontanamento dai campi dell’arbitro Trentalange? Ad una superficiale analisi, con effimera ed agrodolce soddisfazione. Ma noi non siamo superficiali, così, leggendo le motivazioni ufficiali, redatte dalla splendida coppia Bergamo&Pairetto, scopriamo che: “L’arbitro Trentalange non era sereno nei confronti della Roma.”
Oltre ad essere torinese, juventino e ad allenarsi spesso con la squadra bianconera (questo ve lo dico io), sembra che il celebre “fischietto” abbia avuto delle discussioni con il presidente Sensi (ce lo dicono loro). Questa parziale ammissione di colpa e il conseguente correre ai ripari, potrebbe sembrare, agli ingenuotti, un atto di responsabilità e trasparenza. Ma i cidieffini non sono ingenui, vero?!Non credo che i due massimi responsabili della classe arbitrale, si siano resi conto della gravità di ciò che hanno dichiarato. Loro malgrado, ci autorizzano a fare le seguenti considerazioni:Affermare che un arbitro abbia deliberatamente preso delle decisioni contro una squadra poiché non sereno verso la stessa, equivale ad ammettere che la partita in esame, seppur omologata, non è regolare. Vuol dire che la stessa classe arbitrale ha piena coscienza dell’esistenza, al suo interno, di elementi che non sono moralmente ed intellettualmente onesti. Si ammette altresì, che un arbitro possa decidere il risultato di una gara ed influenzare quelle seguenti (per mezzo dei referti e delle conseguenti squalifiche), per avere un personale tornaconto, sia questo puramente morale o perché no, economico. Oltretutto, la magagna si espande a macchia d’olio, in quanto le possibilità di nuocere ad una squadra sono varie. Un arbitro potrebbe decidere di influenzare anche i risultati di altri campi, favorendo le dirette antagoniste, in modo da precludergli la vittoria di uno scudetto, la qualificazione per le coppe europee, la salvezza (a seconda dei casi).
Accidenti! È incredibile come un arbitro “poco sereno” abbia la possibilità di falsare un campionato, la schedina, le scommesse, le coppe e perfino il successivo campionato di serie B!Eppure, con estrema leggerezza, ci si limita ad allontanarlo per un po’. È come se un chirurgo, dopo avere volontariamente ucciso un proprio paziente (perché antipatico) durante un’operazione, invece di essere radiato e arrestato, venisse solamente allontanato dalla sala operatoria per un po’. Questo mi fa pensare che l’unica colpa del sig. Trentalange sia stata l’ostentare con troppa evidenza le sue intenzioni, così da obbligare una presa di posizione di facciata, che si è rivelata blanda e ridicola.
E nessuno dice niente! Voi che ne pensate?

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