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Il Grillo parlante

La voce di Gabriele per i lettori del Corriere del Fantacalcio.

Puntata n. 119

Mea culpa, mea culpa, mea stronzissima culpa!
Conosco i meccanismi di questo gioco come le mie tasche e le tortuose strade che vanno assolutamente evitate. Eppure ci sono cascato!
Dopo dieci anni sono caduto nella trappola, preso nella ragnatela senza via di scampo. Perché? Come ho potuto macchiarmi di cotanta ingenuità? La risposta è in una antica ricetta. La pozione magica capace di annebbiare i miei poteri: un’infusione idroalcolica di piante aromatiche, frutta ed erbe aromatiche. Il dosaggio non è noto, ma la pozione è alla portata di tutti. La mia rovina si trova in commercio sotto il nome di Campari.
L’alcool, quando è presente in un buon vino o in pregevoli distillati, ha il merito di acuire la mia fantasia e di aumentare in modo esponenziale la mia già strabordante simpatia. Questa è una regola che trova la sua drammatica eccezione nel rosso fluido del Campari. Non so il perché. Ignoro cosa ci sia dentro quell’infuso diabolico, ma è certo che è l’unico alcolico capace di darmi alla testa e di spingermi inesorabilmente in un vortice fatto di impietose ed irrimediabili cazzate.
Così, mercoledì sera, al solo pensiero che l’avrei bevuto, le mie facoltà cominciavano progressivamente a dissolversi. Pochi minuti più tardi, quando giaceva subdolo nel mio bicchiere, miscelato a succo d’arancia in un peccaminoso Campari Orange dalle dosi colpevolmente invertite, la mia più grande cazzata era già partorita e nulla avrebbe potuto invertire la tendenza. Vittima della sorte, il povero Crema, giunto alla mia dimora con le migliori intenzioni, ignaro dell’incombente rovina sua, mia e del Tigrotto Alessio. Già, perché Crema quella sera era chiamato ad una ostica impresa, dovendo incontrare il team lercio.
1/3 di Bitter Campari, 2/3 di succo d’arancia, ghiaccio. Questa è la proporzione giusta! Niente ghiaccio, 2/3 abbondanti di Campari, una spruzzata d’arancio è invece la ricetta che mi ha spinto a cambiare gli eventi…. e la natura, giustamente si è ribellata.
Rideva il Dio del Fantacalcio mentre pronunciavo a Roberto l’illuminante storica frase: “Diana? Ma che vuoi che faccia Diana? Vuoi proprio arrivare ultimo?” Avrebbe riso ancor più forte il Lercio, quando il sampdoriano, relegato dal Crema a ruolo di secondo panchinaro per compiacermi, purgava la Juventus a Torino. Quel gol avrebbe significato il pareggio per Roberto, ma a causa del sottoscritto, Gianfranco capitalizzava oltremisura il proprio 66 spaccato e s’involava con il suo sorriso a “43 denti” verso un quasi sicuro scudetto.
È tutta colpa mia! Mai prima d’ora mi ero sognato d’interferire nelle formazioni altrui, invece, come il mitico Tafazzi, mi sono autoinferto una terribile bottigliata di Campari sui coglioni!
Mi prostro al cospetto del Crema, laconico ultimo, chiedo scusa ad Alessio, principale antagonista del Lercio e mi affido alla comprensione della Campari Spa, se eviterò in futuro di consumare il suo diabolico fluido rosso!
Fanculo a me, un abbraccio a voi.

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