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Il Grillo parlante

La voce di Gabriele per i lettori del Corriere del Fantacalcio.

Puntata n. 124

Oh, mia patria, sì bella e perduta! Oh, membranza sì cara e fatal! Arpa d’or dei fatidici vati, perché muta dal salice pendi?
Perché muta del salice pendi? “Va’ il pensiero” ai nostri padri fondatori mentre ascolto le parole di Francesco Totti, che muto davvero non rimane. “Va’ il pensiero” a un’Italia oppressa dall’invasore, che mormorando tramava il risorgere di un ideale, di una libertà.
Traggi un suono di crudo lamento. O’ t’ispiri il Signore un concento. Che ne infonda al patire virtù!
“Va’ il pensiero” mentre “Grillo Parlante” Totti dà voce agli oppressi, senza mezzi termini, senza le metafore cui fu costretto Verdi, senza poter essere smentito! SENZA POTER ESSERE SMENTITO!!!
Dopo la sconfitta di Napoleone, la geo-politica europea tornò di nuovo in mano ai paesi sovrani del periodo pre-napoleonico. L’Italia fu ridivisa in piccole repubbliche, alcune sotto potere austriaco, altre sotto controllo papale ed altre ancora regnate da piccoli Re e Duchi. Molti Italiani, stufi di essere sottomessi a poteri stranieri, erano ormai determinati a creare una repubblica italiana unita. Fu così che iniziò il famoso Risorgimento e si concluse con l'unità dell’Italia. Nel Nabucco di Giuseppe Verdi, il pubblico di allora riconobbe la lotta del popolo italiano contro l’oppressore austriaco.
Lo scenario è assai diverso e l’argomento meno nobile, ma l’apparenza non inganni chi pensa sia sport, che sia solo calcio, perché gli attori ed i modi sono gli stessi che dominano la politica del nostro paese.
Totti parla da romano e romanista, ma il suo canto raggiunge ogni buon uomo; il rischio è che le sue parole passino solo per lagne capitoline, che l’oppressore lavori per farlo tacere, che il popolo non colga questo spiraglio italico e non giallorosso. La GEA-politica italiana è astuta e forbita. Perpetra con arroganza, sfrutta l’ignoranza, specula sulla pigrizia mentale, ma al tempo stesso sa quando andarci di fino. Il Capitano si erge a paladino di una crociata con una tale semplicità che è alla portata di tutti, non solo del tifoso romanista, quindi è rischioso farne un martire. Probabile che l’invasore si dipinga sul volto un sorriso magnanimo o appena indignato piuttosto che punirlo e alzare un polverone che potrebbe tramutarsi in moto quarantottino…. Pagherà, questo è certo, tempi e modi sono già al vaglio.
Trovo difficile aggiungere cose, perché stavolta Totti si è superato, perché gli archivi cidieffini sono pieni di fatti, perché i tribunali si sono espressi, perché le procure hanno lavorato, perché le immagini di decenni sono chiare, perché la verità è così palese, COSI’ PALESE!
Ora sta all’oppresso, la palla passa al popolo, lo spiraglio è aperto...

Va’, pensiero, sull’ali dorate

Va’, ti posa sui clivi, sui colli

Ove olezzano tepide e molli

L’aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,

di Sionne le torri atterrate….

Oh, mia patria, sì bella e perduta!

Oh, membranza sì cara e fatal!

Arpa d’or dei fatidici vati

Perché muta dal salice pendi?

Le memorie nel petto raccendi

Ci favella del tempo che fu!

O simile di Solima ai fati

Traggi un suono di crudo lamento

O’ t’ispiri il Signore un concento

Che ne infonda al patire virtù!

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