Il Corriere del Fantacalcio e le sue rubriche: il Grillo parlante, la Saga di Lucianone (Luciano Moggi), Amarcord, Fantamarcord. Sempre disponibili le probabili formazioni serie A in tempo reale e i giocatori indisponibili.

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Il Grillo parlante

La voce di Gabriele per i lettori del Corriere del Fantacalcio.

Puntata n. 19

Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani. Quante volte avrete sentito usare questa celebre frase. Di certo gli italiani a cui alludeva Mazzini non erano 23 ragazzotti in calzoncini, ma sembra evidente come i sentimenti nazionalistici ci investano solo ogni quattro anni, ai mondiali di calcio. Milioni di c.t., ognuno con le sue idee, con la sua formazione ideale, ma tutti uniti da un unico intento, da un’unica speranza, rivivere quella straordinaria avventura che fu Espana ’82 e risentire quell’indimenticabile “campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo!”. E già, 1982. Si vive di ricordi, sono trascorsi venti anni. Da allora, passando per le “notti magiche” di Italia ’90, i maledetti rigori del ’94 e la ridicola figura in Francia targata Cesarone Maldini, abbiamo raccolto solo le briciole. Questa volta tocca a Giovanni Trapattoni risvegliare il nostro amor patrio e farci sognare, sperando che non siano incubi. Subendo le tradizionali critiche ha scelto i ragazzotti, di cui sopra, che dovranno rappresentarci nella terra del sol levante e dintorni. Sorrido, tutte le volte che qualcuno, dal semplice uomo della strada al più celebrato dei giornalisti, giudica le polemiche premondiali di buon auspicio, rievocando le ostili critiche che compattarono il gruppo di Bearzot portandolo alla vittoria finale. Ricordi, si vive di ricordi!Signori miei, quelli erano gli uomini giusti al momento giusto, che sotto l’influsso di chissà quale stella, approfittando di uno straordinario stato di grazia superarono squadre nettamente più forti. Cose che accadono raramente, infatti… Bastassero le polemiche su Baggio saremmo a cavallo. Trapattoni dovrà combattere, oltre alle fastidiose trombette, la mollezza che da anni affligge le gambe e la grinta dei giocatori italiani. Dovrà schierare di volta in volta gli uomini più in forma, senza guardare in faccia a nessuno, perché se è vero che vantiamo un parco attaccanti formidabile, è altrettanto evidente che nel complesso siamo inferiori ad almeno un paio di nazionali. Gli azzurri per superarle dovranno tirare fuori i famosi attributi, usare testa e cuore, ma soprattutto dare fondo a quella riserva silente di non so cosa, che dorme per quattro anni dentro ognuno di noi per poi trasformarci in tanti Enrico Toti non appena sentiamo l’ancestrale richiamo dei mondiali. Se Vieri & Co. faranno questo… cantassero pure madamadorè, che l’inno di Mameli lo cantiamo noi, alle otto di mattina, sull’attenti e con le “caccole” agli occhi!!! Sayonara.

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