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Puntata n. 4
I MITI | DISCHI | DAL CAMPO ALLA PANCA |
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Franco Baresi |
Il tempo delle mele |
Carlo Ancelotti |
Franco Baresi nasce a Travagliato (BS) l’8 maggio del ‘60. E’ il libero per eccellenza. Faro della nazionale e del Milan in cui milita per tutta la carriera, seguendolo anche per due anni in serie B. Dalla stagione 77/78 a quella 96/97, considerando solo il campionato, totalizza 500 presenze con 16 gol. Il palmares è impressionante: 6 scudetti, 3 Coppe Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 3 Supercoppe europee e 4 italiane. Appese le scarpette al chiodo, il Milan ritirerà per sempre la sua mitica maglia n. 6.
L’attuale allenatore del Milan nasce a Reggiolo (RE), classe 1959. Classico mediano dal grande cuore, debutta in serie A nel 1979 con la maglia della Roma, che indosserà per otto stagioni, vincendo 1 scudetto e 4 Coppe Italia. Passerà al Milan di Arrigo Sacchi restandovi per cinque fantastici anni (2 scudetti, 2 Coppe Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Supercoppe europee).
Nello speciale angolino dei ricordi extracalcistici, questa settimana troviamo il 45 giri del “Tempo delle mele”, colonna sonora dell’omonimo film che lanciò Sophie Marceau. Protagonista assoluto dei lenti delle festicciole di quei tempi (1981), fu complice dei primi approcci verso l’altro sesso di un’intera generazione. Tra popcorn, patatine, balli della scopa e l’immancabile aranciata amara… ricordate? O non vi invitavano?
"CELO, CELO, MANCA!" | ||
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Campioni, gregari, brocchi, meteore... tutti grandi, perché erano sulle figurine | ||
Beniamino Vignola Avellino 80/81 |
Ruud Krol Napoli 80/81 |
Nicola Zanone Udinese 80/81 |
IL PERSONAGGIO: "CHI E' COSTUI?" |
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Proviamo a farla più difficile… forse! Vista la bravura che avete dimostrato fino ad ora, senza dubbio lo conoscete. Per un piccolo dispettuccio però, la foto ve lo mostra come è adesso. Straniero, nel suo paese è un vero idolo; da noi c’è stato poco e molto male (vestendo la maglia di una grande squadra). Quando? Nella seconda metà degli anni ’80. Chi è?
Esito del gioco Ian Rush, gallese come John Charles, capocannoniere in prima divisone inglese nel campionato 83/84 e confermatosi implacabile realizzatore negli anni successivi con la maglia del Liverpool. Queste erano le sue credenziali quando nel 1987 la Juventus decise di acquistarlo, affiancandogli Michael Laudrup, formando una coppia di attaccanti eccezionale (sulla carta). Ma il tentativo di rinverdire i fasti del duo Sivori-Charles fallì miseramente. Per Rush le presenze in campionato furono 29 e i gol 7. (Laudrup fece anche peggio). Le aspettative erano ben altre, anche perché gol a parte, il cannoniere formidabile in patria, si rivelò solo un goffo baffone in Italia. Se ne tornò mestamente ai Reds l’anno dopo, confermando l’enigmatica non digeribilità per i nostri campi da parte dei giocatori inglesi. Un fatto curioso: l’unica squadra che ebbe la sfortuna di conoscere le terribili doti di realizzatore di Rush fu il Pescara contro il quale, tra campionato e Coppa Italia, il centravanti gallese si accanì particolarmente segnando sette gol. Fenomeno di mancato adattamento a un habitat diverso da quello d'origine, il gallese gode tuttavia di una solida fama di goleador tra i tifosi dei Reds. Le sue statistiche del resto sono eloquenti: 584 partite ufficiali e 253 gol. Purtroppo in Italia non c'era solo il Pescara di Galeone. |