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Puntata n. 11
EUROPEO: ITALIA – 1968: L’UNICO SUCCESSO AZZURRO | |
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Da questa edizione il torneo assume il nome di “Campionato Europeo delle Nazioni”, accogliendo in pratica tutte le federazioni iscritte all’UEFA. Il cambiamento del nome, fu accompagnato anche da modifiche alla struttura, con il sistema ad eliminazione diretta sostituito da una serie di gironi di qualificazione all'italiana, che viene utilizzato ancora oggi. L’Italia, ripresasi dallo “shock Corea” degli ultimi mondiali, supera Romania, Svizzera e Cipro nel girone eliminatorio e la Bulgaria nei quarti. Le altre semifinaliste erano l’Inghilterra, l'immancabile Unione Sovietica e la solita pattuglia di talentuosi jugoslavi, che aveva umiliato la Francia per 5-1 nei quarti di finale. Per il fatto di giocare in casa, l'Italia godeva di un seppur lieve favore del pronostico. In semifinale ci tocca l’URSS: la gara finisce 0-0 dopo i tempi supplementari, ma passiamo grazie al sorteggio. In finale, contro la Jugoslavia, pareggiamo di nuovo (1-1 con gol di Dzajic e Domenghini all’80’), ma in questo caso è prevista la ripetizione. Si rigioca due giorni dopo e stavolta vinciamo. Finale (ripetizione) – 10 Giugno 1968 (Stadio Olimpico – Roma) ITALIA 2-0 YUGOSLAVIA 12’ Riva – 31’ Anastasi Rombo di tuono – Tirando le somme, è stato il ritorno di Gigi Riva a fare la differenza. Rimessosi da una frattura alla gamba (e non per la prima volta), ha dato l'esempio a tutta la squadra: talvolta rude, talvolta astuto, ma mai sleale. Avrebbe dovuto segnare almeno una tripletta in finale, con un colpo di testa finito di poco a lato, un altro colpo di testa su cui Pantelic compiva un miracolo, e un tiro al volo alto a porta sguarnita, raccogliendo un pallone sfuggito a Pantelic su un cross. Ma la marcatura di Riva alla fine giungeva con il suo famoso sinistro, quando un tiro sbagliato di Domenghini si trasformava in un passaggio filtrante. Defilato, ma perfettamente in gioco, Riva si girava e infilava il portiere con un rasoterra. |
Capitan Facchetti alza la Coppa |
EUROPEO: BELGIO – 1972: LA FORTISSIMA GERMANIA OVEST | |
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Nei gironi eliminatori l’Italia precede Austria, Svezia e Irlanda. Nei quarti, il sorteggio ci mette di fronte il Belgio,
avversario sulla carta alla nostra portata. Invece, veniamo eliminati (0-0 in casa, 1-2 fuori). Alla fase finale, che si gioca proprio in Belgio, partecipano anche URSS (per la quarta volta consecutiva), Ungheria e la Germania Ovest. Bomber spietato - In quella che era soltanto la sua seconda presenza in nazionale, Gerd Müller aveva già segnato quattro reti in una delle gare di qualificazione ai campionati precedenti. Il suo istinto di spietato goleador era completamente maturato: segnò sei reti nel gruppo di qualificazione e un'altra nella vittoria per 3-1 nei quarti di finale, il primo successo della Germania Ovest a Wembley. Due doppiette nella semifinale di Anversa con il Belgio e nella finale contro i sovietici, lo consacrarono come il miglior realizzatore del torneo.Dominio tedesco - Franz Beckenbauer ora giocava in difesa e si apprestava a diventare il primo dei grandi liberi con facoltà di sganciarsi in attacco; Paul Breitner e Uli Hoeness erano allora due stupendi ventenni; Günter Netzer, l'estrosa mezz'ala, era stato richiamato in squadra per aggiungere un tocco di eleganza e fantasia al centrocampo. Le altre semifinaliste non furono più che comprimarie. Finale – 18 Giugno 1972 Roi Baudouin – Brussels GERMANIA OVEST 3-0 URSS 27’, 58’ Muller – 52’ Wimmer Troppo forti per tutti – Beckenbauer, Netzer e Müller si sono classificati primo, secondo e terzo nella classifica del Pallone d'Oro. Nessuno avrebbe avuto nulla da dire se i loro compagni di squadra avessero occupato gli altri posti della graduatoria. Nessun'altra nazionale ha mai vinto un Campionato Europeo in maniera così convincente. |
Gerd Müller |
IL PERSONAGGIO: "CHI E' COSTUI?" |
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Chi ha già partecipato ad Amarcord, sa di cosa si tratta. Per i nuovi adepti, la spiegazione è semplice: è la gara, aperta a tutti, per aggiudicarsi il titolo di “Espertone” o meglio “Espertao”, indovinando di volta in volta, l’identità del personaggio misterioso. Ricordatevi che vale la prima risposta, quindi a scanso d’equivoci, pensateci bene prima di inviarla. Sarò spietato, ma un piccolo aiuto voglio darvelo: tutti i “Mister x” appartengono alla storia (nel bene o nel male) dell’edizione dei Campionati Europei rievocati nel CdF di appartenenza. Nel caso specifico 1968 o 1972. Pensando all’Italia si ricordano altri nomi, ma è stata pedina fondamentale per approdare alla fase finale. Figura inconfondibile. Fin troppo facile, non posso proprio aggiungere altro, sarebbe un insulto alla vostra cultura… Esito del gioco Sono Gianfranco e Francesco gli unici ad aver indovinato il francese Fontaine, miglior marcatore della prima edizione degli Europei (1960), assieme al compagno Vincent ed al ceko Bubernik.Per la precisione e per dare una tiratina d’orecchie al sig. Alessandro P.… Fontaine segnò una doppietta in Francia-Grecia (ottavi di finale) ed una tripletta contro l’Austria (quarti di finale). Novak nessun gol. Classifiçao provvisoria: Gianfranco e Francesco 1 |