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Puntata n. 12
EUROPEO: JUGOSLAVIA – 1976: VINCONO I CECHI | |
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La Cecoslovacchia non era certo accompagnata dal favore dei pronostici, specialmente dopo la secca sconfitta per 3-0 nella partita d’esordio a Wembley, l’incontro rivelatosi poi fatale per il manager degli inglesi, Don Revie. La Cecoslovacchia si era ritrovata in svantaggio anche nella partita di ritorno, ma la sua piccola e veloce ala, Masny, segnava due reti nello spazio di pochi minuti, consentendo ai suoi di passare ai quarti di finale. L'incontro dei quarti fu un’impresa ancora più strepitosa: i cecoslovacchi riuscirono infatti ad eliminare l’Unione Sovietica, la cui compagine era ricca di giocatori della fortissima Dinamo di Kiev, vincitrice della Coppa UEFA, e nelle cui fila militava il Pallone D'oro dell'anno, Oleg Blokhin. La Cecoslovacchia vinse 2-0 in casa e si trovava in vantaggio per 2-1 fuori casa, prima di concludere la serie con un punteggio complessivo di 4-2. Anche dopo aver battuto due delle favorite del torneo, le probabilità per i cecoslovacchi di raggiungere la vittoria finale erano comunque scarse. La Jugoslavia giocava in casa, la Germania era fortisima e l’Olanda si proponeva con il suo calcio totale. Dopo aver superato i tulipani ai tempi supplementari, i cechi incontrano i tedeschi, campioni in carica, nella finalissima. La sfida si decide ai calci di rigore ed è la Cecoslovacchia a salire sul tetto d’Europa. Finale (ripetizione) – 20 Giugno 1976 (FK Crvena Zvezda - Belgrade) CECOSLOVACCHIA 2-2 GERMANIA OVEST (7-5 ai rigori) 8’ Svehlik, 25’ Dobias (Cecoslovacchia) - 28’ D. Muller – 89’ Holzenbein (Germania Ovest) Il famoso cucchiaio – Antonin Panenka che si apprestava a tirare il rigore decisivo appariva di una calma innaturale, oppure era ispirato, dato che riusciva a mettere la palla in rete con uno stranissimo cucchiaio mentre Maier si tuffava inutilmente sulla sinistra. La forza impressa alla sfera era appena sufficiente a gonfiare la rete, ma era abbastanza da consentire alla Cecoslovacchia di vincere per la prima volta un torneo così importante (aveva raggiunto la finale delle Olimpiadi 56 anni prima). Una vittoria indubbiamente meritata, poiché i cecoslovacchi avevano battuto le quattro squadre più forti del torneo. |
Antonin Panenka |
EUROPEO: ITALIA – 1980: ANCORA GERMANIA | |
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Esonerata dal disputare le partite di qualificazione, l’Italia ospitava il primo torneo allargato ad otto squadre anziché quattro, divise in due gruppi e in cui venivano così abolite le semifinali. Le squadre prime classificate nei due gruppi si sarebbero contese la coppa in finale. La giovane squadra italiana si era comportata molto bene nella finale di Coppa del Mondo del 1978, ma l’assenza di Paolo Rossi riduceva di molto la sua forza di fuoco. La Germania Ovest metteva in vetrina una squadra rinnovata nei ranghi e più temibile, guidata da due giovani fuoriclasse: il ventenne Bernard Schuster, un regista del tipo di Gunther Netzer, e Karl Heinz Rummenigge in attacco. La Grecia aveva colto di sorpresa l’Ungheria e l’Unione Sovietica, mentre il Belgio si avvaleva di una delle squadre più forti e di uno dei più valenti allenatori. L’Inghilterra era emersa da un girone di qualificazione abbastanza agevole con un certo stile e mettendo a segno 22 reti, 7 delle quali con Keegan, il Pallone d'Oro dell'anno nel 1978 e nel 1979. Non ci si aspettava però molto dalla Spagna, dall’Olanda, in fase di transizione, e dai campioni uscenti della Cecoslovacchia. Finale – 22 Giugno 1980 (Stadio Olimpico – Roma) GERMANIA OVEST 2-1 BELGIO 10’, 89’ Hrubesh (Germania Ovest) - 72’ Vandereycken (Beglio) Ancora Germania – I due gironi furono vinti dalla Germania e dal Belgio che si contesero la Coppa nella finale di Roma. Eroe della serata fu Horst Hrubesh, autore della doppietta che regala ai tedeschi il bis europeo. Italia quarta alle spalle della Cecoslovacchia. |
La Germania |
IL PERSONAGGIO: "CHI E' COSTUI?" |
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Chi ha già partecipato ad Amarcord, sa di cosa si tratta. Per i nuovi adepti, la spiegazione è semplice: è la gara, aperta a tutti, per aggiudicarsi il titolo di “Espertone” o meglio “Espertao”, indovinando di volta in volta, l’identità del personaggio misterioso. Ricordatevi che vale la prima risposta, quindi a scanso d’equivoci, pensateci bene prima di inviarla. Sarò spietato, ma un piccolo aiuto voglio darvelo: tutti i “Mister x” appartengono alla storia (nel bene o nel male) dell’edizione dei Campionati Europei rievocati nel CdF di appartenenza. Nel caso specifico 1976 o 1980. Barba indimenticabile la sua. Barba che quell’anno arriva in finale.Troppo facile… Esito del gioco Sembra già un discorso a due. Dove siete finiti espertoni che tanto ve la cantavate l’anno scorso? Un po’ d’orgoglio, por favor! I due Mister x erano il mitico Pierino Prati ed il leggendario Bobby Charlton. Bravi Gianfranco e Francesco. Classifiçao provvisoria: Gianfranco e Francesco 2 |