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Puntata n. 3
Che Roma, per Lucianone, abbia rappresentato una tappa fondamentale per la sua ascesa, è difficile crederlo, soprattutto alla luce della situazione odierna, ma è proprio così. Nella capitale, infatti, allaccerà numerosi rapporti con politici, magistrati e giornalisti “ai quali a natale non fa mai mancare un gentile pensiero – perché Lucianone ha capito bene l’importanza dei giornalisti nel mondo del calcio – e la necessità di arruffianarsene il maggior numero possibile.”
Nel 1979 la Roma viene rilevata dall’ing. Dino Viola, l’indimenticato presidente del secondo scudetto giallorosso. I suoi modi da gran signore non si sposano con quelli di Lucianone, la cui posizione si fa presto molto precaria. “si racconta che Viola, anziché la mano, gli porgesse addirittura il gomito, per marcare meglio le distanze” Il connubio dura poco; nel dicembre dello stesso anno il povero Lucianone viene liquidato. Ad indispettire il presidente sono gli eccessivi costi delle note-spese e soprattutto i “sovrapprezzi – le improvvise lievitazioni dei costi dei giocatori trattati dall’ex ferroviere – Viola li chiama la tassa moggi.”
Ma la goccia che deve aver fatto traboccare il vaso, probabilmente è rappresentata dallo scandalo scoppiato in seguito ad una cena consumata la sera prima di Roma-Ascoli (del 25 novembre e vinta dalla Roma) in cui Lucianone viene sorpreso in compagnia dell’arbitro Pieri e dei guardalinee designati per la gara. Viola, all’oscuro di tutto, verrà messo a conoscenza dell’accaduto solo nel dopo-partita dalla viva voce di un infuriato Costantino Rozzi, presidente della squadra marchigiana.
Tralasciando la ricostruzione dettagliata del “banchetto” e delle varie dichiarazioni rilasciate in seguito, mi limiterò a riportarne le due più significative: Moggi - “le conclusioni del signor Rozzi sono offensive soprattutto nei riguardi dell’arbitro Pieri. Voglio sperare che il presidente dell’Ascoli si renda conto d’aver preso una cantonata e sappia scusarsi. Altrimenti, nell’interesse mio e della Roma, dovrò portarlo in tribunale.” Viola – “La Roma la difendo io che sono il presidente, la sua persona Moggi la difende lui ma con la mia autorizzazione.”
Pochi giorni dopo Lucianone riceverà il benservito. Un affronto che condizionerà profondamente le mosse e i futuri atteggiamenti nei confronti della Roma, a cominciare dal maggio del 1980, quando viene ufficializzato il suo nuovo incarico… è il nuovo direttore sportivo della Lazio!