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News n. 187 del 08/01/2009 16.49.28
IN "CALERA"?
Un anno e mezzo di reclusione a Luciano Moggi, un anno e due mesi al figlio Alessandro, assolti gli altri imputati (Franco Zavaglia, Davide Lippi e i collaboratori dei Moggi Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo). Questa la sentenza del processo alla Gea World, la società che, a partire dal 2001 e fino a Calciopoli, ha gestito le procure di numerosi calciatori di serie A e B.
Secondo l'ipotesi dell'accusa i Moggi e gli altri imputati sarebbero stati responsabili di un'associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza tramite violenza e minaccia. La sentenza, invece, smentisce questa ricostruzione condannando i due Moggi solo per alcuni episodi di minaccia (violenza privata nei confronti di quattro calciatori) a pene ben più basse dei cinque e sei anni chiesti rispettivamente per Alessandro e Luciano Moggi. Per i due non ci saranno conseguenze pratiche: i giudici della decima sezione del tribunale di Roma, che hanno concesso a entrambi le attenuanti generiche, hanno disposto la sospensione della pena che sarà completamente coperta da indulto visto che i fatti di violenza privata sono avvenuti prima del maggio 2006.
Padre e figlio sono stati condannati in solido al pagamento di 11mila euro di spese. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 40 giorni.
I commenti. "Sono amareggiato, io non ho fatto
nulla", ha detto Alessandro Moggi. Il padre, che ha assistito impassibile alla lettura del dispositivo, ha invece lasciato il tribunale da una porta secondaria. Il suo difensore, Marcello Melandri, ha annunciato che impugnerà la sentenza.
"Il fatto che i giudici hanno detto che non c'è alcuna associazione per delinquere - ha aggiunto Alessandro Moggi - è perché non c'è mai stata alcuna associazione a delinquere. Mi aspettavo l'assoluzione piena per tutti gli imputati". Moggi jr ha poi voluto precisare che "la Gea è stata assolta completamente; è stato condannato solo il suo presidente mentre sono stati assolti tutti i membri del Cda. Questo a mio avviso è la conferma che era solo una società che ha tentato di rivoluzionare in maniera positiva il mercato dei procuratori. Quella di oggi è solo la sentenza di primo grado, andremo certamente avanti". Sul mondo del calcio Alessandro Moggi ha affermato che a suo avviso "il calcio non è assolutamente mai stato malato. Io faccio parte di questo mondo e ne sono pienamente convinto".
Zavaglia, ex amministratore delegato della Gea, e Gallo hanno accolto la lettura della sentenza al grido di "e vai", seguito da abbracci e lacrime. L'unico imputato assente era Ceravolo. Zavaglia si è detto "contento perché alla fine la giustizia, rispetto a tutto il processo mediatico che c'è stato ha avuto ragione. Il sistema c'era prima e non è cambiato proprio nulla". L'ex ad della Gea ha anche espresso la propria solidarietà a Luciano e Alessandro Moggi.
Dal canto suo, il pubblico ministero Luca Palamara si è limitato a dire che la procura rispetta la decisione dei giudici e aspetta "le motivazioni della sentenza per capire quale è stato il loro percorso argomentativo". Il pm aveva chiesto la condanna di tutti e sei gli imputati: come detto a cinque anni per Alessandro Moggi e a sei per Luciano, e inoltre a tre anni e mezzo per Zavaglia, a due anni e quattro mesi per Ceravolo, a un anno e quattro mesi per Lippi e a otto mesi per Gallo.
(fonte La Repubblica)