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Puntata n. 3
Seconda stagione: Daniele si conferma
La seconda stagione dell’UdF inizia con tutti i requisiti. Il regolamento ha subito importanti modifiche, perlopiù derivanti dalle “gesta” del Biondo, anche se è ancora lontano dalla versione odierna. Il fatto più rilevante però, risiede nella presenza di tutti i partecipanti, finalmente, al mercato iniziale. Nella storica sede di Viale Giulio Agricola, si riuniscono attorno al tavolo otto rappresentative tra le quali spiccano due importanti novità: Biondo e Torreggiani, si uniscono sotto un’unica bandiera formando una coppia ancor più improbabile del tandem Eriksson-Clagluna e Pietro Spirito (detto Pippo), nuovo adepto, entra ad occupare il posto reso vacante dalla fusione di cui prima. Pietro, come vedremo in futuro, dal Biondo non erediterà solo il posto...
Il campionato ripropone la sfida dell’anno prima tra Daniele e Gabriele. Al giro di boa i due si trovano appaiati al comando, con un discreto margine di vantaggio sul resto della truppa. I Leoni, sospinti dall’Atalantino Inzaghi sembrano avere qualcosa in più, tanto che alla 20° giornata vantano 6 punti sul campione in carica che è stato raggiunto da Gianfranco e sopravanzato da Roberto. Ma il black-out è dietro l’angolo; nelle ultime otto partite accade l’incredibile…. 5 sconfitte delle quali tre di fila inchiodano Gabriele che si vede scavalcare dai tre inseguitori. A due giornate dalla fine la matematica lascia ancora aperte le quattro soluzioni, ma Gianfranco e Roberto impattano tra loro e Daniele con il 4-3 sul Cisotto, si laurea per la seconda volta campione con un turno d’anticipo.
Il circo degli scambi
Contrariamente alle ultime tendenze, lo scambio di giocatori era una pratica assai diffusa negli anni passati. Lunghe trattative, feroci dibattiti, infiniti calcoli animavano gran parte della stagione sino a raggiungere il loro culmine nell’ultima sera utile, immancabilmente in Viale Giulio Agricola, antica dimora di Gianfranco, eletta a sede dell’UdF.
Porto di mare, bisca, ostello e talvolta vero e proprio bordello grazie all’eccessiva disponibilità del padrone di casa verso amici, conoscenti e passanti, Giulio Agricola diveniva sacra ed inviolabile in occasione dei mercati fantacalcistici. Nelle segrete stanze nascevano accordi, alleanze e rivalità accesissime, il tutto ai limiti e spesso oltre, di un regolamento ancora incompleto. Lo scambio chiave di quell’anno fu il passaggio di Crespo (zero gol e media del 4,5 in quel momento) dal sottoscritto a Daniele, in luogo di Stanic (centrocampista dalla media altissima e col vizio del gol). Pochi giorni dopo, mentre Stanic s’infortunava gravemente, Crespo cominciò a segnare a ripetizione concludendo a quota 12 gol e regalando di fatto lo scudetto a Daniele. Questo è il motivo per il quale da allora non faccio più scambi con i miei diretti antagonisti, ma lo scandalo vero, sventato all’ultimo momento, fu un altro….
Le tangenti nel Fantacalcio
Nel gennaio del 1997, grazie ad una fitta rete di informatori e all’intercettazione di varie telefonate, viene sventato il più grande tentativo di corruzione della nostra decennale storia. Torreggiani, scavalcando (almeno apparentemente) il socio Biondo, stava per intascarsi l’allora cifra da capogiro di 50.000 lire, offerte sottobanco da Gianfranco per Roberto Mancini. I due vennero messi alla sbarra e l’affare impedito. Quell’episodio favorì la nascita del “Palazzo” e costituì il primo vagito del futuro Lercio.
Classifica finale 96/97:
Daniele 48, Roberto 46, Gianfranco 45, Gabriele 43, Fabio 36, Pietro 33, Torreggiani/Biondo 28, Fabrizio 27
La Coppa Italia
Per la seconda edizione della Coppa Italia viene varata la formula a gironi preliminari che si è mantenuta intatta sino ai giorni nostri. Fabrizio Soddu, giunto ULTIMO in campionato, riesce a raddrizzare la stagione aggiudicandosela nella doppia finale contro Gianfranco (2-1 all’andata, 2-2 al ritorno). Per Soddu sarà il primo di una lunga serie di futuri successi.
Torreggiani O'Animal
Soddu, “bestia” ufficiale dell’UdF, riconosciuta e temuta da tutti, ha un predecessore lontanissimo dall’esser illustre: “O’Animal Luca flagello di Dio Torreggiani”, detto Cinghialone. La sua limitata permanenza (appena due stagioni) ci ha privato di spunti fantacalcistici (anche se le 30.000 lire di multa collezionate nel ’97 parlano da sole), ma la sua biografia è ricca di orribili aneddoti. Il timore che potesse tornare, la paura che il suo nome ancora incute, ci spinse a distruggere ogni effige ed ogni iscrizione che contenesse il suo nome o la sua immagine (motivo per il quale non esistono foto da mostrare). Il suo sprezzo per la natura e per ogni forma di vita, mal celato dietro la scusa di essere cacciatore e pescatore, è famoso. Una volta, durante una giornata al mare di Tor San Lorenzo, vide un gabbiano sul bagnasciuga. L’istinto omicida lo spinse a prendere la prima cosa a portata di mano, una ciabatta, e tirargliela con tutte le sue forze. La sportività del Torreggiani è rinomata come racconta Daniele: "Gara di rigori sulla spiaggia di Senigallia. Vinse lui ed il giorno dopo chiedemmo la rivincita. Lui disse: “La rivincita l'anno prossimo” e noi “Facciamola ora chissà se l'anno prossimo potremo rifarla” e lui “La rivincita se fa l'anno prossimo, chi c’è c’è, se nun c’è ho vinto io n’altra volta!"
Il suo devastante “sense of humour” viene fuori, nella sua inquietante completezza, quando parliamo di scherzi subiti. In settimana bianca trovò il lavandino del suo bagno riempito di urina. Lui, di contro, raccolse le proprie feci spalmandole sulla maniglia esterna della camera del Biondo, appestando l’Hotel. La sua proprietà nel convivere con gli escrementi è ancora più esaltata dal prossimo scherzo, esposto dalla viva voce dell’autore (lo mantengo anonimo per correttezza ma tanto chi sa, lo sa): "Io ho cagato dentro una busta a Senigallia, ho bucherellato la busta, ho legato la busta alla rete sotto il letto ed ho chiuso la porta. Siamo stati al mare tutto il giorno, quando lui è rientrato a casa, in camera non ha sentito la puzza (forse era abituato all'odore di merda); Marietto invece è svenuto. Allora mi ha chiuso dentro il bagno e per uscire sono montato sul tetto della palazzina e sono rientrato dalla finestra della mia camera." Ma Cinghialone era anche capace di improvvisi slanci di signorilità: Arriva Gianluca (er Marana) a Senigallia che lui non conosceva; dopo 5 minuti di confidenza, gli rotta in faccia e gli fa: “Tanto mica te scandalizzi, puzzi come 'na bestia!” Potrei continuare per giorni, ma penso basti.
Uscito di scena dopo la seconda stagione, vissuta in tandem con il Biondo, si è sposato ed ha avuto due figlie. Abbiamo provato a raggiungerlo inutilmente; una soffiata ce lo dava a pesca con le bombe (la foto nel precedente numero, ricordate?), ma al nostro arrivo di lui rimanevano solo le inconfondibili tracce del suo passaggio.
Luca Torreggiani non ha vinto nulla nell’avventura biennale all’UdF, ma l’alone di terrore rimarrà per sempre.
Nella prossima puntata di Fantamarcord ripercorreremo la stagione 97/98 e scopriremo chi è questo bimbetto dal grande passato…