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News del fantacalcio

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News n. 194 del 06/07/2011 10.47.53

 

PRONTO SONO FACCHETTI...PRONTO SONO FACCHETTI...
Al di là dei cavilli giuridici e burocratici ai quali ricorrono avvocati e prescrizionisti, nel mondo dello sport esiste una logica semplice semplice che vige in ogni parte del mondo e per ogni disciplina nel caso in cui il vincitore abbia conquistato il successo imbrogliando: gli si toglie il titolo e lo si dà a quello che si è classificato subito dopo di lui. Se anche questo si è macchiato di illecito la vittoria passa al terzo, quindi al quarto e così via fino a che non la si assegna senza ombra di dubbio alla squadra meglio classificata, la prima che non ha barato, l’unica legittimata alla vittoria. E’ un discorso di etica sportiva, più che giuridico, che serve a garantire la limpidezza dei tornei e a dare credibilità allo sport, che deve comunque premiare chi merita e non chi bara, dopandosi, alterando a proprio favore il risultato delle partite attraverso la corruzione dei protagonisti oppure intessendo rapporti di connivenza e complcità con gli arbitri. Ecco perché, dopo la relazione del procurato e Palazzi sul campionato 2005-06 a proposito dell’Inter, quello scudetto per noi va revocato e assegnato alla Roma. Indipendentemente dalle prescrizioni e da ogni altro cavillo, giuridico o burocratico che sia. Se la società giallorossa si è comportata onestamente e quelle che l’hanno preceduta in classifica no, è lei che merita il titolo. Senza se e senza ma. E’ questa la giustizia sportiva semplice semplice che la gente capisce. Non quella fatta ad uso e consumo dei potenti di turno. Perché tutte le intercettazioni uscite sull’Inter prodotte dalla difesa di Moggi non sono state prese in considerazione anche nel 2006, quando scoppiò Calciopoli, al pari di quelle che riguardavano la Juve, il Milan, la Fiorentina e la Lazio? Possibile che in quel momento nessuno fosse a conoscenza dei colloqui telefonici avvenuti tra l’allora presidente dell’Inter Facchetti e i vertici arbitrali? Possibile che ci si sia clamorosamente dimenticati di valutare anche queste telefonate insieme alle altre? Eppure da esse sembr evidente l’esistenza di un filo diretto tra la società nerazzurra e i capi degli arbitri, come lo era quello tra i vertici delle altre società punite per illecito. Dunque perché non sanzionare anche l’Inter per premiare la Roma, che in quelle due stagioni (2004-05 e 2005-06) si comportò nel rispetto dell’etica sportiva? Questo è quello che si chiedono tanti tifosi giallorossi. Molti dei quali si sentono già presi in giro dal nostro sistema calcio che nulla sembra riconoscere a chi si comporta lealmente e che invece assegna gli scudetti ai bari. Ecco, per esempio, cosa hanno fatto: Domenica 9 gennaio 2005, giorno di Inter-Sampdoria 3-2 I nerazzurri vincono rimontando il doppio vantaggio dei liguri grazie a tre gol nel finale (88’ Martins, nel reupero Vieri e Recoba). Alle 12.53, nell?immediata vigilia della gara, Facchetti telefona al designatore arbitrale Paolo Bergamo.

Facchetti : Pronto Paolo sono Facchetti.
Bergamo:Buongiorno Giacinto.
Facchetti: Sto andando allo stadio l’ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L’ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri.
Bergamo:Vedrai che sarà una bella partita.
Facchetti:Va bene.
Bergamo:Viene predisposto a fare una bella partita (il riferimento è all’arbitro Bertini, ndr)
Facchetti: Si, si, va bene.
Bergamo: E’ una sfida che vedrai la vinciamo insieme.
Facchetti: Volevo solo dirti che l’ho fatto (riferendosi al fatto che ha parlato alla squadra per non tenere un atteggiamento sbagliato nei confronti di Bertini, ndr).
Bergamo:Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale…

Il giorno dopo, 10 gennaio 2005, Facchetti chiama di nuovo Bergamo, che gli confessa addirittura di aver sofferto quando la Samp stava vincendo 2-0.

Bergamo:Giacinto!
Facchetti: Paolo allora vedi che abbiamo recuperato.
Bergamo:Storico eh storico ieri, mamma mia cosa ho sofferto, non te lo puoi immaginare! Guarda che ormai la partita sembrava compromessa, c’è stata una reazione incredibile.
Facchetti: Sull’uno a zero speravo almeno nel pareggio fino alla fine, ma sul 2-0 non speravo più a niente.
Bergamo:Mamma mia, ma poi gol bellissimi.
Facchetti: Sì sì sì.
Bergamo: Puliti, tranquilli, è stato bravo Bertini sul 2-2 sul contrasto, quel contrasto tra difensore e Martins, che non era niente eh? Bada bene a volte però magari può essere ingannato perché questo cade in maniera plateale (il riferimento è all’azione che porta al gol del 2-2 di Vieri nel recupero, arrivato su assist di Martins, che aveva conquistato il pallone liberandosi in modo falloso di un difensore doriano, ndr)
Facchetti: Devo dire che ho predisposto la tua (incomprensibile) ed in campo sia andato tutto bene?
Bergamo:Sì, sì, sì, ha detto bene.
Facchetti:E’ stato bravo anche Papi e Puglisi mi sono piaciuti.
Bergamo:Specialmente Puglisi ha fatto bene.

Dal campionato alla Coppa Italia. Dopo questo primo preambolo sulla partita della domenica, stando a quanto sostiene la difesa di Luciano Moggi, Facchetti e Bergamo parlano anche di biglietti per lo stadio e di materiale sportivo dell’Inter che Bergamo chiede a Facchetti con l’accordo che lui stesso passerà nella sede dell’Inter a ritirarli. Nella seconda parte della telefonata, poi, i due parlano di Bologna- Inter, ritorno egli ottavi di finale della Coppa Italia in programma quella settimana (il 12 gennaio del 2005). Anche in questo caso in un’altra telefonata tra Bergamo e Moratti i due avevano parlato del medesimo argomento e sempre nella stessa Bergamo diceva a Moratti di aver già riferito a Facchetti. L’argomento è la designazione dell’arbitro Gabriele.

Bergamo: Senti domenica, ehm mercoledì avevo intenzione di mandarti come assistenti, siccome a Bologna non è una partita scontata secondo me, avevo intenzione di metterti Geminiani e Niccolai che sono due toscani bravi eh??
Facchetti: Bene, Geminiani non l’abbiamo più.
Bergamo: No, no e appunto te lo volevo mandare domenica. Si, scusa, mercoledì c’è questa Coppa Italia che ci interessa ancora e quindi facciamo, e poi ti mando un giovane, siccome volevamo rimettere in pista Gabriele e Palanca avevo intenzione di mandarti Gabriele.
Facchetti:Va bene.
Bergamo:Non è un problema per voi, perché sta facendo bene.
Facchetti:No, no, va bene poi io mi fido di te, sei tu.
Bergamo:Stai tranquillo, stai tranquillo e complimenti per ieri.
Facchetti: Grazie, grazie.

L’Inter bisserà il successo casalingo dell’andata per 3-1 rimontando il gol di Binotto grazie ad una tripletta di Martins. La semifinale con il Cagliari Sempre alla Coppa Italia si riferisce anche la telefonata tra Facchetti e Bergamo dell’11 maggio, vigilia della semifinale di andata Cagliari-Inter. In essa Facchetti chiede a Bergamo di metter in guardia Bertini (arbitro dell’incontro) sull’importanza della partita del giorno dopo contro i sardi. Dallo score dell’arbitro con l’Inter, Facchetti evince una perfetta parità tra vittorie, sconfitte e pareggi (quattro a testa) e auspica un cambiamento proprio in quel match.

Facchetti:Guarda che ho guardato, ho guardato lo score di Bertini (quando ha arbitrato l’Inter, ndr) quattro vittorie, quattro pareggi, quattro sconfitte.
Bergamo: Porca miseria, facciamo cinque, quattro, quattro allora, eheheh.
Facchetti:Eheheh.
Bergamo:Ma vittorie però.
Facchetti: Digli che è determinante domani.
Bergamo:Si, no lo devi sentire ora, mi ha chiamato ma non potevo rispondere.
Facchetti:E’ determinante, ha fatto dodici partite, quattro, quattro, quattro.
Bergamo: Una, dici te, una la smuove, ma deve smuovere quella che comincia per V.
Facchetti:Quella giusta, quella giusta, quella giusta.
Bergamo: Sì, ma viene, vedrai, bene, perché è un ragazzo intelligente e ha capito ora come si cammina. C’è voluto un po’ per capire, ma insomma, meglio tardi che mai.

Il giorno dopo, al Sant’Elia, finì 1-1, ma le polemiche non mancarono, poiché dopo pochi minuti del secondo tempo Bertini non espulse il portiere dell’Inter, Carini per aver respinto il pallone con le mani fuori dall’area limitandosi ad ammonirlo tra l’incredulità di tifosi e giocatori. oi Zola portò in vantaggio i sardi, ma l’Inter pareggiò con un gol di Martins viziato da un fallo di mano di Cambiasso. Così, tanto per ricordarlo ai più smemorati, anche quella Coppa Italia 2004-05 fu strappata dall’Inter alla Roma, che veniva da una delle sue stagioni più tribolate, ma che era arrivata alla finale senza telefonate, né spinte di alcun tipo. Quelle che invece esistono tra l’Inter e i vertici degli arbitri e che riguardano anche i segnalinee, nonostante fosse in vigore il sorteggio, sgradito al designatore degli assistenti di linea Mazzei, come si evince dalla telefonata che ebbe con Facchetti giovedì 25 novembre 2004, alla vigilia del sorteggio della terna per Inter-Juventus di domenica 8 novembre svoltosi venerdì 26 novembre alle 11.00.

Mazzei:Sono in macchina che vado a Coverciano.
Facchetti: Sceglili bene per domenica sera eh…
Mazzei: Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta.
Facchetti: Ivaldi e Pisacreta.
Mazzei: Eh, sono il numero 1 e il numero 2.
Facchetti: Sì certo, e il numero 1 degli arbitri… (il riferimento è a Pierluigi Collina, che in quei giorni era una richiesta pressante soprattutto di oberto Mancini e che invece quella domenica diresse Chievo- Milan, mentre Inter-Juventus finì a Rodomonti, ndr).
Mazzei: Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1.
Facchetti: No, lì non devono fare i sorteggi, ci devono…
Mazzei: Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna.
Facchetti: Ma dai…
Mazzei:Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte.

Per telefonate di questo tipo le altre società sono state condannate, perché l’Inter no? Se la stessa sorte fosse capitata anche ai nerazzurri forse non sarebbe iniziato il loro ciclo d’oro, ma quello della Roma, che negli anni a venire, comprese quelle stagioni 2004- 05 e 2005-06, sarebbe arrivata ben 10 volte seconda proprio dietro all’Inter: 3 in campionato, 3 in Coppa Italia e 4 in Supercoppa Italiana.

(Fonte: Il Romanista)

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