Il Corriere del Fantacalcio2.0 #3
20 anni di UdF
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IL GRILLO PARLANTE
Blah!
Ne son successe ultimamente… da dire
ci sarebbero un fottio di cose, ma di voglia questa settimana ne ho poca. Da
quando il Cdf si spendeva in cause perse ad oggi è cambiato il minimo.
Qualche interprete è stato sostituito, è fisiologico, come in qualsiasi
serie che duri così tanto… ma la saga continua basandosi su un canovaccio
steso da sceneggiatori poco fantasiosi che non si curano neanche di quel
briciolo di qualità. Solite trame, soliti dialoghi. Perché dovrebbero mutare
del resto? L’audience non cala, anzi. Ed è vantaggioso non solo per le capienti
tasche di alcuni, ma anche per un più alto e lodevole risvolto sociale.
Milioni di italiani, la maggioranza, possono trovare sbocco alle proprie
frustrazioni e sentirsi più forti. Più realizzati. Più tutto. Un’arroganza
che non è fine a se stessa, al contrario è propedeutica. Schiacciare chi ha
l’ardire di sfilarti davanti con la stucchevole pretesa di esserti pari e
di pari diritti è un grande insegnamento. Prevalere ad ogni costo e con
ogni mezzo non è un concetto da condannare e stigmatizzare, ma uno slogan
da imprimere ed urlare forte. Sbandierarlo sui propri vessilli, così che
possa raggiungere tutti… grandi e soprattutto piccini… che perpetreranno
poi nei secoli cotanto inimitabile stile.
Credo sia questo il combustibile che
da potenza al sistema ed a tutti i suoi innumerevoli scomparti. La
sudditanza è pura invenzione. Una parola piazzata lì da qualche scaltro
comunicatore e poi ripetuta infinite stagioni affinché diventi di uso
comune a consumo dei pochi dissidenti. Una sorta di palliativo che non
cura, ma altera comunque la percezione del male. In realtà adepti e
aspiranti tali, più che sudditi sono soggiogati dalla facilità con cui si
entra nel giro. Il volta faccia non è condannato. Basta mentire agli altri
come a se stessi… cosa che, è scientificamente provato, è possibile fare
per tutta la propria esistenza senza provare rimorso. Negare ogni evidenza
e sentirsi parte di questa immensa catena di montaggio vincente è il trucco
per sopportare ogni sopruso quotidiano da parte di chi muove i fili di
questo paese, che di bello ormai ha solo la scocca. Così, affronti la
giornata col solito palo conficcato nel culo, ma a petto in fuori perché
sei il più forte.
Certo non funziona con tutti… ma a
questa Italia è sufficiente la maggioranza…
Gabriele
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Amici
cidieffini, torna “Il Bello del calcio” con la
nuova inimitabile edizione della Sexy Champions League. Una competizione di
gran pregio, fondata esclusivamente sull’esaltazione della meritocrazia,
dove il solito becero, gretto materialismo maschile lascia il passo alla
sensibilità, lo spessore morale e le doti tecniche delle partecipanti.
Ecco i risultati
definitivi del Girone A: IRINA SHAIK stravince il girone con il 68,2%
dei voti. Seconda FEDERICA NARGI con il 22,7%. Eliminate ANN
KATRHIN BROMMEL ed ELISABETH REYES.
Al via il Girone B
che vede sfilare KARINA, accostata recentemente a Juan Manuel
Iturbe. Per quanto non vi siano conferme ufficiali tanto le basta per
guadagnare una meritata wild card. WANDA… ed ogni tipo di
presentazione appare superflua. EMILY, compagna di Tom Cleverley e NATALIE,
moglie del centrocampista dell’Aston Villa Kieran Richardson.
Passano
le prime due.
Votate gente, votate. La
ragazza CdF 2014/15, come sempre, la deciderete voi.
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IL BELLO
DEL CALCIO 3
presenta
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GIRONE
B
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Karina
Jelinek
(Iturbe?)
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Wanda Nara
(M. Icardi)
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Emily O Hara
(T. Cleverley)
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Natalie
Suliman
(K. Richardson)
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Per votare e seguire nel
dettaglio la
SEXY CHAMPIONS LEAGUE
visitare la sezione
Fantacalcio di www.creamweb.it
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FANTACOSE ED ALTRO
STAGIONE 1997/98
Il 25 giugno 1997 muore Jacques Cousteau, uno degli eroi
della mia infanzia. Esploratore, inventore, navigatore, regista e
oceanografo francese, a bordo della sua Calypso aveva esplorato mari e
fiumi di tutto il pianeta realizzando libri e numerosi documentari rendendo
popolare la biologia sottomarina. L’estate ’97 verrà però ricordata
principalmente per la scomparsa di Lady D. Diana Spencer rimane vittima di
un “incidente” automobilistico a Parigi, sotto il Pont de l’Alma insieme al
suo compagno Dodi Al Fayed.
Il 9 ottobre Dario Fo viene insignito del Premio Nobel per
la letteratura. Val di Fiemme, 3 febbraio 1998, un aereo militare statunitense
partito dalla base di Aviano trancia il cavo della funivia causando 20
morti. Verrà ricordata come la strage del Cermis.
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Tre giorni dopo lascia questo mondo il cantante e musicista
austriaco Falco.
Al cinema Paolo Virzì ci regala Ovosodo, una piccola grande
perla livornese, ma l’evento che scuote le anime è l’uscita de La vita è
bella dal genio di Roberto Benigni.
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La pellicola, distribuita in Italia nel dicembre del ’97,
arriverà nel ’99 a conquistare l’Oscar per il miglior film straniero, la
migliore colonna sonora (Nicola Piovani) e per il migliore attore
protagonista… ovviamente Benigni. “Dolce amara” è tutta la stagione come la
mia scelta musicale… Bitter sweet symphony è la prima traccia dell’album
Urban himns del gruppo inglese The Verve. Forse non tutti sanno che
l’inconfondibile riff di archi è stato oggetto di una controversia legale
poi persa dal gruppo.
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È infatti pressoché identico ad un riarrangiamento
orchestrale di The last time presente sul disco The Rolling Stones
Songbook… pertanto Mick Jagger e Keith Richards da allora sono riportati
tra gli autori del pezzo. Se non altro l’uso che Ashcroft & Co. hanno
fatto del riff è molto efficace.
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Per la cifra di 50 miliardi di lire, l’Inter di Massimo
Moratti acquista dal Barcellona Ronaldo.
Il campionato cominciò il 31 agosto 1997. l’Inter partì
subito forte prendendo la testa della classifica. La squadra di Gigi Simoni
rimase in vetta fino alla fine del girone di andata, quando venne superata
dalla Juventus. Il campionato si decise di fatto nello scontro diretto di
Torino alla quart’ultima giornata. I bianconeri, in quel momento primi con
un punto di vantaggio, si aggiudicarono l’incontro. La gara fu decisa da un
gol di Del Piero, ma è ricordata soprattutto per il rigore non assegnato
all’Inter per un fallo di Iuliano su Ronaldo. Arbitro Piero Ceccarini di
Livorno, il quale durante il quarto di finale di Coppa Italia 98-99 tra
Inter e Lazio provò forse a rimediare al torto procurato, deviando in rete
un tiro di Zè Elias.
Il terzo posto fu appannaggio dell’Udinese, trascinato dai
27 gol di Oliver Bierhoff, capocannoniere del torneo. In Serie B scesero
Brescia, Atalanta, Lecce ed un Napoli alla deriva. Il Vicenza di Guidolin
raggiunse una storica semifinale di Coppa delle Coppe persa contro il Chelsea.
Il 12 luglio ’98 a St. Denis la Francia si laurea campione
del mondo per la prima volta, battendo il Brasile per 3:0.
Fantaparlando… la terza stagione apre i battenti con il
naturale congedo alla coppia Biondo-Torreggiani. A colmarne il vuoto è
chiamato Cristiano il bello. Bello lui, meglio di lui la fidanzata del
tempo, belli i suoi giocatori… e bello il suo esordio dal momento che
domina la prima metà del campionato vincendo il titolo d’inverno. Lo
spauracchio di ogni fantallenatore, ossia che l’ultimo arrivato possa
d’emblèe sbaragliare la concorrenza, svanisce poco a poco nella seconda
metà, quando i veterani prendono il sopravvento. Il finale è di quelli
thriller. Le cronache ci parlano di questa classifica alla vigilia
dell’ultima giornata: Roberto 45, Fabrizio 43, Gabriele 42. Un pareggio per
Roberto vuole dire quantomeno la certezza di arrivare allo spareggio, ma
naufragherà proprio contro Cristiano venendo raggiunto da Gabriele,
vittorioso su Gianfranco. Soprattutto, vincerà Fabrizio, che imponendosi su
Daniele conquisterà la sua prima targa tricolore.
Classifica finale 97/98: Fabrizio 46, Roberto
e Gabriele 45, Gianfrancoe Cristiano 39, Pietro 35, Daniele 34, Fabio 29
Fabrizio
si aggiudicherà anche la Coppa Italia, battendo in finale un devastato
Roberto, cui dopo l’epilogo di campionato, rimane un pugno di mosche.
Il
double campionato-coppa è lo straordinario biglietto da visita di un ciclo
di vincente tirannia fantacalcistica che dovremo subire in futuro da Fabrizio.
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STORIE DELL’ALTRO SECOLO…
Il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, intorno alle 10 del
mattino, il ciclismo professionistico su strada inteso come sport ha
cessato di esistere. Un verdetto del tutto mio, ma piuttosto obbiettivo e
comunque irrevocabile. Marco Pantani viene fermato a causa di un valore di
ematocrito superiore al consentito, quando due tappe lo separano dalla
sicura vittoria del suo secondo Giro d’Italia.
Poco meno di un anno prima, precisamente il 2 agosto 1998,
Pantani sfilava sugli champs elysees trionfando al Tour de France 33 anni
dopo l’ultimo italiano, Felice Gimondi. Due mesi prima aveva vinto anche il
Giro, accoppiata che lo consacra tra i più grandi di tutti i tempi. È il
momento più alto della carriera, l’apice di un percorso tortuoso reso
incredibilmente vincente grazie alla forza d’animo, il talento, il coraggio
di un piccolo grande uomo che ha saputo rialzarsi più forte dopo ogni
terribile incidente. Tutte doti che apparentemente vengono sconfessate in
un attimo, dai risultati di quelle maledette analisi. Tanta era la mia
ammirazione e l’affetto, che seppure travolto da enorme delusione, non ho
potuto smettere di sperare… fino al triste epilogo di una storia tutta
sbagliata.
Oggi, non solo l’inchiesta sulla sua morte è stata riaperta,
ma anche quella riguardante il Giro 99 e le analisi di Madonna di
Campiglio. Gli scenari sono inquietanti ed i risvolti di difficile
comprensione. Un suicidio che sarebbe un omicidio, delle analisi che
sarebbero truccate… oltre al dramma e all’ingiustizia, sconvolge la capillare
insabbiatura che ne emergerebbe qualora fossero provate. La speranza è che
si faccia chiarezza dopo tanti anni in una vicenda sempre più tinta di
giallo… come la sua maglia più prestigiosa…
Con rinnovato affetto e ammirazione, il Pirata voglio
ricordarlo così… nella sua stagione più bella!
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